economy - 2 Luglio, 2021

L'impatto del Covid sulle PMI (piccole medie imprese)

La crisi da pandemia ha avuto gravi conseguenze sull'economia, specie in alcuni settori. Nel 2019 le Pmi italiane non avevano ancora recuperato i livelli di marginalità del 2007 (pur migliorando negli indici di patrimonializzazione e solidità finanziaria) che il Covid-19 ha certamente peggiorato le cose.

La diffusione su scala globale dell’emergenza sanitaria ha prodotto e continuerà a produrre conseguenze economiche senza precedenti. La crisi mostra tratti unici e peculiari, legati alla chiusura forzata delle attività, alla riduzione della mobilità delle persone, all’attuazione delle norme di distanziamento sociale, ai massicci interventi pubblici in ambito monetario e fiscale e, non ultimo, ai cambiamenti indotti dal nuovo contesto nei comportamenti di persone e imprese (maggiore utilizzo di servizi digitali, smartworking e così via).

Per sua natura, la crisi avrà un’intensità asimmetrica sui diversi settori della nostra economia, con effetti più gravi sulle attività più esposte al lockdown e alle restrizioni. In base alle stime, sono circa 20 mila (il 12 per cento del totale) le Pmi che subiranno una perdita dei ricavi superiore al 25 per cento, facendo registrare mediamente un calo del Mol del 48 per cento. I settori più colpiti in termini di contrazione del fatturato sono le agenzie di viaggio (-51,3 per cento) e gli alberghi (-47,1 per cento), ma l’impatto della crisi sarà molto forte anche nei trasporti aerei (-50,8 per cento) e nella ristorazione (-33,8 per cento). Viceversa, un ristretto gruppo di settori potrebbe beneficiare dei cambiamenti indotti dalla pandemia nelle abitudini di consumatori e imprese. Tra questi figurano il commercio online (+23,8 per cento) e i tessuti tecnici e industriali 11,3 per cento).


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